Il Sahara ti fa bella, la giacca Sahariana conquista le passerelle

La giacca Sahariana conquista le passerelle, complice l’anniversario dei 75 anni dalla pubblicazione de "Il tè nel deserto" di Paul Bowles, da cui Bertolucci trasse il famoso film. Tante le versioni rilanciate, da Saint Laurent a Ermanno Scervino

Il Sahara ti fa bella, la giacca Sahariana conquista le passerelle
di Silvia Cutuli
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Venerdì 17 Maggio 2024, 07:57 - Ultimo aggiornamento: 17:21

«Noi non siamo turisti, siamo viaggiatori». A settantacinque anni dall'uscita del romanzo “Il tè nel deserto” di Paul Bowles – che il regista Bernardo Bertolucci trasformò in film – le suggestioni da viaggio nel Sahara ammaliano il guardaroba della primavera-estate 2024. Sabbia, oro, beige e bianco con punte di verde oliva, cachi e cioccolato tingono la palette di stagione, regalando capi dallo spirito cosmopolita e giramondo. Pantaloni cargo dai volumi morbidi e freschi, giacche dal fit rilassato insieme a camicie dal sapore coloniale in lino, coniugano nel guardaroba spirito wild e mood urbano. Come i protagonisti del romanzo, Port e Kit Moresby, coppia di artisti newyorchesi sbarcati a Tangeri con l'intento di attraversare insieme il deserto, la viaggiatrice chic della primavera-estate cede al fascino dei paesaggi del nord Africa.

LA VALIGIA PRONTA

Meglio allora tenere la valigia pronta in attesa della prossima avventura: conquistano le passerelle tute da grande esploratrice, caftani e gilet batik dalle influenze multiculturali; mai senza la sahariana, che si conferma la nuova giacca di mezza stagione, rieditata in innumerevoli versioni, a partire da Saint Laurent. Sulla passerella francese si compie un viaggio nel tempo, evocando il lontano 1967 quando il fondatore, Yves Saint Laurent, introdusse la giacca sahariana nel guardaroba femminile, prendendo spunto dai modelli militari adottati dalle truppe francesi in Algeria. Quattro tasche, la cintura a stringere il punto vita nel segno dello stile utility chic. Il direttore creativo Anthony Vaccarello ripercorre oggi la storia di donne coraggiose e pioniere nei campi dell'aviazione come delle corse automobilistiche, da Amelia Earhart a Adrienne Bolland. Ed ecco che le sahariane, realizzate in gabardine di cotone, rappresentano il perfetto alleato per le sere d'estate, realizzate anche in lino nei toni terrosi del color sabbia e del gesso.

Nel segno dell'empowerment femminile, da Max Mara l'ispirazione corre alle eroine del "Women's Land Army". Il look punta su giacche sahariana realizzate in canvas antigoccia, insieme a tute corte di ispirazione workwear, con il dettaglio di una cintura che evidenzia il punto vita. Sognando il deserto, l'avventuriera glamour di Alberta Ferretti, sceglie abiti multitasking, dove le tasche diventano elemento decorativo oltre che funzionale, affidandosi a materiali naturali come il lino per esaltare la palette di toni caldi e neutri di estrema leggerezza. Un guardaroba di ritorno da un viaggio intorno al mondo, è quello tratteggiato da Luisa Spagnoli tra capi in maglia che accarezzano il corpo, piccole tuniche e maxi cardigan sfrangiati.

Rapiti dal fascino di atmosfere esotiche, anche gli accessori sembrano raccontare le suggestioni del viaggio: le pochette in camoscio si ammantano di lunghe frange, mentre i sandali si avvolgono alla caviglia con lacci incrociati e nappine. Paesaggi sabbiosi si fanno largo nel guardaroba firmato Zimmermann dove gli abiti camicia, sono la perfetta alternativa al blazer. Le tonalità desertiche conquistano Ermanno Scervino tra cardigan dai volumi generosi, abiti sahariana realizzati in camoscio e bermuda cargo in lino. Sembrerà di sorseggiare un tè nel deserto, indossando gli aerei kaftani espressione del savoir faire della maison. Kaftani e tuniche ispirate agli abiti tradizionali dei touareg marocchini, sono al centro della visione di Marrakshi Life, brand fondato dal fotografo di moda newyorchese Randall Bachner con Nicholas Minucciani. «Ci siamo innamorati dell'energia vivace, delle pareti dipinte di rosa e del lato più oscuro e spigoloso di Marrakech», hanno dichiarato. 

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